Il nostro ruolo di guidatori ci vede unici protagonisti, e responsabili, della guida e della sicurezza di chi trasportiamo. La tecnologia ci aiuta, ci assiste, ci facilita, ma siamo sempre noi a prendere le decisioni, a 'guidare' la macchina, e lei ciecamente obbedisce, anche quando il "pilota" sbaglia.
Le nuove tecnologie però cambiano le regole del gioco.
L'auto diventa attiva, consapevole dell'ambiente in cui si trova, delle condizioni della strada, del traffico della velocità alla quale viaggia e anche dello stato fisico del suo guidatore.
Dialoga con i sistemi di sicurezza e di soccorso attivando le chiamate d'emergenza in caso di bisogno.
Un'auto così non è fantascienza ma è realtà in concreta evoluzione e, presto, alla portata di tutti.
La tecnologia si evolve e scendono i costi: telecamere sempre più sofisticate prendono il posto del vecchio retrovisore, sistemi radar vedono nella nebbia ed attivano il sistema frenante in caso di emergenza, sensori dialogano con la segnaletica ed i semafori dandoci informazioni aggiornate ed indicazioni un tempo impensabili.
Così la macchina diventa "consapevole": capisce che sta affrontando una curva a velocità eccessiva e con un angolo di sterzo troppo accentuato e può correggere l'errore agendo su freni e sul motorino che muove lo sterzo. Può sapere che in quel tratto c'è un limite di velocità e di conseguenza avvisa il guidatore o riduce la velocità.
Il futuro è vicino, ma non basta desiderarlo, attenderlo, occorre agire: il nostro governo, i governi europei e mondiali devono incentivare la svolta verso l'auto sicura e pulita nella direzione indicata dall'ONU nel progetto decennale per la sicurezza stradale.
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